Il documentario “Luna Italiana – Rocco Petrone e il viaggio dell’Apollo” di Marco Spagnoli, prodotto da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con History Channel e con il patrocinio di Agenzia Spaziale Italiana e NASA, ha vinto il Premio ex-aequo come Miglior documentario al Tsiolkovsky Space Fest, il più importante festival della russo sullo Spazio, legato al Museo permanente dell’Esplorazione spaziale, e uno dei principali del mondo dedicato al settore. Il documentario di Marco Spagnoli ha condiviso il Gold Prize dello Tsiolkovsky per il Miglior Documentario di oltre 50 minuti, insieme ai registi Maxim Vasûnov e Roman Naumenkov (Russia) autori del film “Baikonur. La caduta di Babbo Natale”.
“In tempi come questi la figura di Rocco Petrone ci ricorda come si possano superare tutti gli ostacoli anche nei momenti più difficili e duri” commenta Marco Spagnoli. “Essere selezionato dallo Tsiolkovsky Space Fest di Mosca, che si tiene proprio nel centro principale di addestramento dei Cosmonauti è stato un grande onore. Poi, vincere il premio per il Miglior Documentario è davvero qualcosa di straordinario ed è un’impresa paragonabile idealmente, dal punto di vista cinematografico, alla conquista della Luna. Un risultato di cui mi sento molto onorato e per il quale ringrazio Renato Cantore, il co-sceneggiatore che mi ha raccontato per primo questa storia, tutto il team dell’Istituto Luce a partire dalla produttrice Maura Cosenza e dal montatore David Paparozzi, Simone d’Amelio Bonelli e il team di History Channel, nonché l’Agenzia Spaziale Italiana che guidata da Francesco Rea ci ha aiutato a ricostruire scientificamente il racconto e a stabilire un rapporto proficuo con NASA per ottenere materiali inediti”.
“È un grande risultato per un documentario dedicato alla corsa alla Luna e che ci fa sentire orgogliosi, perché incentrato su un grande italiano, figlio di emigrati in America – commenta il Presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia – Una storia come tante che descrive il genio e la passione di tantissimi italiani nel mondo! Ed è un prestigioso premio che sentiamo un po’ nostro per aver creduto, come ASI, in questo progetto e averlo sostenuto. La diffusione della cultura scientifica è uno dei mandati statutari dell’Agenzia Spaziale Italiana e noi perseguiamo queste obiettivo avvalendoci di ogni forma di comunicazione, comprese forme dell’arte capaci di raggiungere pubblici altrimenti lontani. Al regista Marco Spagnoli le mie più vive congratulazioni”.
“Nessuno potrà mai dire abbastanza bene di Rocco Petrone. Non saremmo mai arrivati sulla Luna in tempo o, forse, non ci saremmo mai arrivati senza Rocco”. Con queste poche parole Isom “Ike” Rigell, ingegnere capo del Kennedy Space Center e addetto alle operazioni di lancio, – sottolinea una nota – restituisce tutto il peso di una figura rimasta a lungo in ombra, ma che ha avuto un ruolo centrale nel lungo e difficile percorso che ha portato, il 20 luglio del 1969, alla discesa dell’uomo sulla Luna: Rocco Petrone (1926-2006), un uomo timido e ombroso, inflessibile, infaticabile, che si è guadagnato il soprannome di “tigre di Cape Canaveral”.
Il documentario “Luna Italiana” ricostruisce la vita e la personalità di Rocco Petrone, direttore delle operazioni di lancio dell’Apollo, collaboratore chiave di Wernher Von Braun, che ha svolto un ruolo chiave nella conquista del cosmo. Ispirato dal libro di Renato Cantore, “Dalla Terra alla Luna, Rocco Petrone, l’Italiano dell’Apollo 11”, edito in Italia da Rubbettino, il documentario ricostruisce la vita di questo figlio di emigranti della Basilicata: nato negli USA e, grazie allo Ius Soli, cittadino americano, poté frequentare l’Accademia di West Point, laureandosi poi in ingegneria al MIT. Entrato nel leggendario gruppo di ingegneri che ad Hunstville in Alabama fondarono il nucleo di quella che nel 1958 sarebbe diventata la NASA, realizzò con loro la promessa di John Fitzgerald Kennedy di portare l’uomo sulla Luna prima della fine degli anni Sessanta.
Grazie a rare immagini di repertorio provenienti dagli archivi dell’Istituto Luce, Teche Rai, Associated Press, BBC e NASA, “Luna Italiana” racconta la storia della corsa allo spazio, ovvero il duello tra America e Unione Sovietica, in un viaggio attraverso la scienza, la cultura pop e la vita politica di quegli anni.
L’International Space Film Festival “Tsiolkovsky”, dedicato a uno dei padri dell’astronautica, è focalizzato sulla storia e modernità dell’astronautica. Gli obiettivi principali del festival cinematografico sono la formazione di un costante interesse degli spettatori nella produzione cinematografica dedicata all’astronautica, l’avvio della produzione e distribuzione di film sullo spazio, la creazione di prerequisiti per un dialogo internazionale tra scienziati e registi, nonché rappresentanti di altre aree dell’arte, che, ovviamente, possono diventare la giusta direzione per l’ulteriore sviluppo del cinema sullo spazio e la divulgazione dei risultati scientifici e tecnologici.