Marco Spagnoli

I intend to live forever. Or die trying...Groucho Marx

Repubblica.it – 28 agosto 2011

"Hollywood Invasion", viaggio inedito  alle radici dello star system globale

Brigitte Bardot

L’ANTEPRIMA

“Hollywood Invasion”, viaggio inedito
alle radici dello star system globale

A Controcampo italiano, come evento speciale, il docufilm di Marco Spagnoli, sul rapporto – e la reciproca contaminazione – tra il cinema Usa e l’Europa (a partire dall’Italia). Oltre ai backstage di “Ben Hur” e “Cleopatra”, immagini “rubate” di grandi dive del Vecchio continente: la Loren, la Cardinale, la Bardot…

di CLAUDIA MORGOGLIONE

NELLA MOSTRA che segna il ritorno dello star system in Laguna, uno sguardo ai legami storici tra l’industria cinematografica americana e il nostro Paese, nell’epoca del suo massimo sviluppo, risulta particolarmente interessante. Specie se questo connubio, che all’epoca fu fortissimo, viene raccontato con immagini e sequenze molto rare e spesso inedite, tratte dagli archivi della Nbc Universal: artefice di questa operazione è Marco Spagnoli, giornalista e regista non fiction, col suo docufilm Hollywood Invasion, di scena – l’8 settembre – come evento speciale della sezione Controcampo italiano.

LE IMMAGINI

E già l’inizio, sul fronte dei documenti visivi, è folgorante: dopo pochi minuti sullo schermo vediamo un lungo reportage della tv che indaga dietro le quinte del kolossal Ben Hur (1959), che come molti sanno fu girato a Roma. Uno sguardo indiscreto, commovente, sul mondo delle comparse di allora, i tanti italiani squattrinati che tentano di sbarcare il lunario ai margini del superfilm americano: scene che ricordano le atmosfere del neorealismo, più che la dolce vita patinata tanto spesso celebrata.

Ma non c’è solo Cinecittà – già al centro del precedente documentario del regista, Hollywood sul Tevere, accolto con successo alla Mostra di due anni fa – al centro di questo nuovo film: si spazia dal Belpaese al resto d’Europa. Per dimostrare la tesi di fondo dell’autore: se all’inizio fu l’America a “colonizzare” il Vecchio continente, negli anni successivi l’invasione fu in qualche modo reciproca. Con alcuni grandi personaggi di casa nostra – pensiamo a una Sophia Loren – che riuscirono a esportare il loro talento, e made in Italy, anche oltreoceano. “Da un lato – spiega Spagnoli – c’era la macchina produttiva americana in Europa, guidata dai grandi studios hollywoodiani. Dall’altro quella dei talents europei: registi e star che hanno reso quell’epoca indimenticabile, segnando per sempre l’immaginario collettivo statunitense negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta”. E infatti è proprio in questo periodo che lo star system si globalizza, diventa a tutti gli effetti planetario.

Certo, l’invasione reciproca non fu simmetrica. E’ chiaro che la presenza hollywoodiana fu più marcata, più massiccia, più economicamente rilevante.  Basta guardare le immagini “rubate” sui set di alcune delle pellicole che, nel bene e nel male, fecero epoca: da Il giorno più lungo, girato in Francia, che celebra lo sbarco in Normandia, all’ambizioso e sfortunato Cleopatra, con la coppia Liz Taylor-Richard Burton. Per il primo, vediamo alcune sequenze in cui il produttore – Darryl Zanuck, figura mitologica della grande Hollywood – parla di cosa significa fare film; per il secondo, scopriamo che alcune sequenze furono girate non qui a Roma, ma in Spagna, a sud di Madrid.

Tutti backstage che gettano una luce diversa sulla genesi di questi film. E poi ci sono loro, gli italiani amati anche in terra d’America: forse sono le loro le immagini che colpiscono, e commuovono, di più. Ad esempio, una Sophia Loren che sbarca al Festival di Cannes, che chiacchiera in auto, che scherza col collega Anthony Perkins; Claudia Cardinale, bellissima, selvaggia e scollatissima, sul set di Sergio Leone; Federico Fellini, che vediamo perfino in trattoria ai tempi della lavorazione di Casanova, a Cinecittà. E poi stelle europee come Brigitte Bardot, mostrata in tre diversi momenti e periodi: una presenza iconica, la sua, che evoca subito la nostalgia per un’epoca irrimediabilmente perduta.

Il tutto in un film – che ha Maria Pia di Meio, doppiatrice di Meryl Streep, come voce narrante, e le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi – frutto di un paziente, certosino lavoro di ricerca, svolto dal regista negli archivi della Nbc-Universal: “Verso la fine dello scorso inverno – racconta Spagnoli – sono andato a New York, alla sede della compagnia a Rockfeller Center (la stessa dove si realizza il Saturday Night Live) e, aiutato da persone di grande professionalità e passione, sono entrato in quello che è un vero e proprio tesoro di materiali filmati. Ancora più sorprendenti, agli occhi di un europeo”. Il risultato cinematografico di questa ricerca, oltre che a Venezia, sarà visibile in prima tv mercoledì 21 settembre alle 21.15 su Studio Universal (Mediaset Premium, su digitale terrestre).

(28 agosto 2011)

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